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Grazie all'Ipes edificio storico riprende vita

Grazie all'Ipes edificio storico riprende vita

A Bressanone previsti alloggi e spazi per uffici comunali e associazioni

L’Ipes ha effettuato un sopralluogo a Bressanone ai lavori che hanno preso il via in aprile 2019 in via Roncato 11. Al sopralluogo hanno preso parte Heiner Schweigkofler presidente Ipes, l’arch. Domenico Russo responsabile unico di procedimento, l’arch, Chiara Fedeli direttore lavori, Claudio Del Piero vicesindaco di Bressanone, l’ing. Alexander Gruber dirigente Ufficio tecnico del Comune di Bressanone, Christoph Ausserhofer proprietario Unionbau e l’ing. Georg Ausserhofer direttore lavori Unionbau.

Bressanone ha il più alto tasso di crescita della popolazione e di conseguenza una grande necessità di alloggi. Diviene quindi importante intervenire anche sugli edifici esistenti per rispondere al meglio a questa esigenza. Il presidente dell’Ipes Heiner Schweigkofler vede in questo risanamento un investimento sociale importante per i cittadini di Bressanone. Il vicesindaco Claudio Del Piero esprimendo il suo ringraziamento sottolinea che bisogna andare ancora oltre.

Si tratta del risanamento e restauro conservativo di un edificio storico sottoposto a vincolo di tutela, testimonianza del passato architettonico ed artistico di Bressanone.

I lavori prevedono il mantenimento dei muri storici, i pilastri e le volte, nonché per quanto possibile il soffitto di travi, la scala e l’intonaco esterno.
Nell’ampio spazio con volte a crociera al pianoterra saranno ricavati quattro locali che verranno utilizzati da associazioni e dove potranno essere ospitate esposizioni. Al primo piano, il cosiddetto piano nobile, si trovano gli spazi più curati e i due ambienti più grandi sono caratterizzati da un erker. La stanza d’angolo presenta un soffitto a cassettoni in buono stato, nell’atrio e nell’ambiente centrale sono state trovati degli affreschi e raffigurazioni di lanzichenecchi.
Con i lavori di restauro e risanamento dell’edificio verranno ricavati uffici, 9 alloggi sociali per senior e 9 alloggi destinati al ceto medio. È previsto un alloggio per portatori di handicap. Tutti gli appartamenti saranno ampi e luminosi come da criteri progettuali dell’Istituto e soddisferanno pienamente gli attuali bisogni abitativi.
A causa dei lunghi anni senza alcuna manutenzione, agli interventi riguardanti gli impianti si aggiungeranno quelli di carattere statico. L’edifico verrà dotato di ascensore, di posti auto e di rastrelliere per le biciclette.
L’impresa incaricata è la Unionbau affiancata dalla Mader Srl e dalla Schwienbacher Alfred Srl (consorzio di imprese); sarà inoltre presente una ditta veneziana specializzata in restauri, la “Ducale Restauro”.

L’edifico ha una lunga storia alle spalle. Sopra il portone sul lato ovest – che tornerà ad essere l’accesso principale – la chiave di volta con lo stemma della famiglia de Paula porta la data del 1632, anno in cui l’edificio viene trasformato in residenza nobiliare in stile rinascimentale. Ma già a partire dal Trecento la costruzione può essere identificata come il primo dei 10 maggiori "Meierhöfe" del vescovado.
La secolarizzazione di Bressanone causò la decadenza dell’edificio, che passò più volte di mano. Fu fabbrica di tabacchi, filanda e mescita. A metà Ottocento i Gesuiti ne fecero una scuola, che poi il Comune trasformò in caserma. In seguito divenne sede dell’Azienda elettrica per tornare ad essere scuola dagli anni ‘20.

L’edificio, di proprietà del Comune di Bressanone, viene concesso in diritto d’uso all’Istituto per l’Edilizia sociale per 60 anni e poi tornerà al Comune, che altrimenti non avrebbe avuto i mezzi per effettuare direttamente il risanamento e il restauro.

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UN GIORNO PER BENE

UN GIORNO PER BENE

Insieme per “Un giorno per bene”

Il 21 e il 22 settembre, tutti invitati a prendersi cura dell’Italia come bene comune

A Bolzano è protagonista il Parco della Stazione

L'iniziativa nasce dall’impegno di “prendersi cura del Paese” che da sempre contraddistingue le attività del Touring Club Italiano. Restituire alla comunità beni comuni bisognosi di cure e attenzioni, grazie al supporto concreto di soci del Touring Club Italiano e cittadini, è l’intento da cui prende forma questo nuovo progetto, in programma sabato 21 e domenica 22 settembre.

A Bolzano il 21 e 22 settembre dalle ore 10.30 alle ore 16.30, i volontari valorizzeranno l’area del Parco della Stazione attraverso “Passeggiate” in italiano e tedesco con cadenza oraria in cui verrà illustrata la storia del parco, con la Fontana delle rane, lo scomparso Teatro civico, il busto marmoreo di Heinrich Noë (scrittore, bibliotecario e viaggiatore appassionato che descrisse in una ventina di libri centinaia di itinerari soprattutto montani dalla Baviera all’attuale Sudtirolo, tra cui la guida di Bolzano del 1880), le vie e piazze limitrofe e la stazione ferroviaria dirimpetto.

“Un giorno per bene” a Bolzano è realizzato dal Touring Club Italiano in collaborazione con il Comune di Bolzano e il Circolo Culturale La Stanza.

In Italia i riflettori sono puntati sui “beni comuni” di 26 città su tutto il territorio nazionale, ma i veri protagonisti dell’iniziativa sono i cittadini che, in veste di volontari, faranno vivere luoghi e beni che appartengono alla comunità, prendendosi cura della propria città per renderla più accogliente, fianco a fianco con i volontari del Touring Club Italiano e delle numerose organizzazioni locali partner del progetto.

Luoghi d’arte, parchi, spiagge, piste ciclabili, monumenti, sentieri e percorsi pedonali - patrimonio culturale, artistico e naturalistico del nostro Paese - hanno, infatti, bisogno dell’aiuto di tutta la comunità per essere valorizzati e resi accessibili.

Info su touringclub.it/ungiornoperbene

Il Touring Club Italiano è una libera associazione senza scopo di lucro che propone ai suoi soci – destinatari e attori della missione – di essere protagonisti di un grande compito: prendersi cura dell’Italia come bene comune perché sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente. Per questo il Touring Club Italiano contribuisce a produrre conoscenza, tutelare e valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico produttive dei territori, attraverso il volontariato diffuso e una pratica turistica del viaggio etica, responsabile e sostenibile.

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BICINFIORE

BICINFIORE

1.5.2019 Bolzano
1° Raduno di biciclette in occasione della Festa dei Fiori

Colori, profumi, allegria, gioia di vivere. Questo il filo conduttore di "BICINFIORE", la manifestazione che prenderà il via mercoledì, 1 maggio alle ore 17 in Piazza Walther a Bolzano.

Decora la tua biciletta e partecipa al concorso B!CINFIORE! Possono partecipare tutti coloro che si presentano sulle due ruote, decorate almeno in un punto con fiori, foglie, piante o erbe aromatiche Sono ammesse anche decorazioni diversi materiali.

Sarai tu a vincere il titolo della più bella BICINFIORE e uno dei 5 Premi messi in palio?

Partecipa anche tu e fai diventare Bicinfiore la più grande parata di bici decorate con fiori e piante del mondo!

Dalle ore 12 alle 17 registrazione davanti al Duomo
di Bolzano
Ore 17 Bicinfiore-Tour in città
Ore 18 premiazione delle biciclette più belle in piazza Walther

Maggiori informazioni: www.bolzano-bozen.it/primavera-bolzano.htm, da dove si possono scaricare anche Regolamento e modulo di partecipazione.

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McGALLERY|The art corner

McGALLERY|The art corner

 Opere d’arte, musei, monumenti, ci rendono la vita più bella.

In McDonald's McDrive Via Buozzi Str. 32: puoi esporre la tua opera, foto o disegno!

INFO: 0471 979711 www.mc1bz.it

La prima artista che ha inaugurato con successo l'iniziatica McGALLERY|The art corner è Annalisa Lenzi. 

Annalisa Lenzi, nata a Trento nel 1982, vive e lavora a Pergine Valsugana (TN) . Artista autodidatta ha seguito diversi corsi di disegno e pittura per perfezionare la tecnica e l’uso dei materiali.


 




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ROTARY E UNESCO INSIEME PER LA CULTURA E LO SVILUPPO

ROTARY E UNESCO INSIEME PER LA CULTURA E LO SVILUPPO

Nell’ambito dell’«Anno europeo del patrimonio culturale» il Rotary Distretto 2060 Nord-Est e il Rotary International, in collaborazione con l’Università di Padova, organizzano il convegno «Il Rotary per la Cultura e lo Sviluppo. Una sfida per il benessere di tutti». L'evento si svolge il 17 novembre 2018 alle ore 9 nell’Aula Magna di Palazzo Bo a Padova, sede dell'università patavina.

https://www.facebook.com/distretto2060/videos/960648817471905/

PROGRAMMA

09.00 Saluti istituzionali

Governatore del Distretto Rotary 2060 Nord-Est: Riccardo De Paola
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Padova: Rosario Rizzuto
Sindaco di Padova: Sergio Giordani
Autorità Rotariane

10.00 -10.30
Dott.ssa Costanza Fidelbo, Rappresentante UNESCO, Assistant Project Officer in Culture Unit: “UNESCO e diplomazia culturale”

10.30 - 11.00
Prof. Pier Luigi Sacco, Docente di Economia della Cultura alla IULM di Milano e Special Advisor del Commissario Europeo Education, Youth, Sport and Culture: “L’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018”

11.00 TALK SHOW
Moderatore Giorgio Borile

Dott. Giorgio Andrian, Project Manager Padova Urbs picta: “Il significato di una candidatura UNESCO”
Dott. Corrado Azzollini, Direttore del Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Veneto e Friuli Venezia Giulia: “Rotary e Ministero dei Beni Culturali MiBAC scenari”
Dott. Andrea Colasio, Assessore alla Cultura, Comune di Padova: “Da Giotto alla Padova Carrarese: Urbs picta”
Prof.ssa Giovanna Valenzano, Prorettrice al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università di Padova
Dott. Giuliano Cecovini, PDG Distretto Rotary 2060, Presidente Commissione Tutela del Patrimonio Artistico e Culturale: “Importanza della conservazione del patrimonio culturale per il benessere di tutti”

Dott. Riccardo De Paola, Governatore del Distretto Rotary 2060: “Rotary e Cultura: un’occasione da non perdere”.

12.15 Conclusioni

Organizzatori: Rotary Distretto 2060, Rotary International
Con la collaborazione dell’Università degli Studi di Padova

Con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Veneto, Università di Padova, Comune di Padova, Giovani Industriali

Riprese e video realizzati da TV7 Triveneta.

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Bolzano il paradiso dei profumi

Bolzano il paradiso dei profumi

Castel Mareccio si trasforma nella Torre dei profumi

Quest’autunno Bolzano ha accolto la mostra più profumata dell’anno. Dal 25 settembre al 4 novembre 2018 Castel Mareccio ha ospitato “La torre dei profumi”, un’iniziativa dell’Assessorato al Personale, alla Scuola e al Tempo libero del Comune di Bolzano in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano. 
Un viaggio nella storia di questa affascinante materia che è antica come la storia dell’uomo, raccontata però con il tono leggero della divulgazione con percorsi sensoriali e tante curiosità.

Un accento particolare viene posto sulla produzione locale: il nostro è un territorio dalla natura ricchissima anche per quanto riguarda l’olfatto.
L’olfatto appunto: un senso troppo spesso messo da parte, trascurato, anche se proprio attraverso il naso passano alcune delle sensazioni più piacevoli della nostra vita.
Ma non è tutto: durante l’intero periodo di apertura sono in programma coinvolgenti workshop dove imparare tutto sulle profumate erbe aromatiche e sul loro impiego per la salute, la bellezza e la gastronomia, sui contenitori delle sostanze profumate, sui libri da leggere per saperne di più anche su creme e saponi che sanno di erbe e fiori e su profumi dall’incantevole nota odorosa.

Ad aggiungere fascino a fascino la location prescelta: le sala Hendl, Virgil, Rosengarten e l’antico mastio di castel Mareccio.
Per l’occasione anche le passeggiate Lungotalvera sfoggiano l’ “abito delle feste” con tanti nastri colorati ad indicare il cammino, legati agli alberi odorosi là presenti.
Non mancheranno momenti coinvolgenti non solo per i turisti ma per tutta la popolazione locale, invitandoli alla colorata disfida per scegliere il più bel cestino di bicicletta adornato di fiori olezzanti. Il premio? Ma ovviamente un profumo!
La mostra si avvale del sostegno e della collaborazione della Società del Museo - Museo Civico di Bolzano, del Museo delle Donne e del Touriseum di Merano, del Museo de Gherdëina, della Giardineria comunale di Bolzano, Biblioteca Civica di Bolzano dell’Associazione dei Floricoltori dell’Alto Adige, della Farmacia Alla Madonna di Bolzano, della Vitalis Dr. Joseph di Brunico,  della Gesellschaft der Freunde islamischer Kunst und Kultur di Monaco di Baviera, del Centro Audiovisivi della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige e della Biblioteca del Comune di Brentonico.

Inaugurazione lunedì 24 settembre 2018 alle ore 18 a Castel Mareccio a Bolzano.

La mostra è visitabile a partire dal 25 settembre da martedì a sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Chiusa sabato 13 ottobre.

Curatrice della mostra l’esperta di turismo culturale e comunicazione Laura Piovesan Schütz. 

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Museo Fünf Kontinente a Monaco di Baviera

Museo Fünf Kontinente a Monaco di Baviera

Il Museo Fünf Kontinente in Maximilianstraße a Monaco di Baviera, prima Museo Staatliches für Völkerkunde, fu fondato nel 1862 come il primo museo etnologico in Germania. Le collezioni di oggetti della vita quotidiana che sono state preservate e continuamente arricchite mostrano similitudini e differenze tra le varie culture dell'Africa, delle Americhe, dell'Asia, dell'Australia, dell'Oceania, dell'Oriente e dell'Europa.
Oggetti rituali o opere d'arte raccontano la ricchezza culturale dell'umanità e sono strettamente legati agli sviluppi locali, nazionali e internazionali. Esse sono inoltre sempre oggetto di ricerche storiche. Specialisti, curatori o artisti dei paesi di origine delle collezioni lavorano a stretto contatto con il museo, portando continui approfondimenti e apertura a nuove prospettive.
L'agenzia LPS ha visitato il Museo Fünf Kontinente. Molto interessante l'incontro al museo con il signor Werner Joseph Pich, presidente della Società degli amici di arte e cultura islamica e. V. in occasione della conferenza nel contesto della serie di eventi "Carpet Diem - Nell'universo di tappeti e tessuti".

L’associazione Gesellschaft der Freunde islamischer Kunst und Kultur e. V. (Società degli amici dell’arte e della cultura islamica) è stata fondata nel 1989 e persegue nell’interesse della comunità l’obiettivo di promuovere e “conoscere l’arte e la cultura islamica come un strumento importante per la comprensione tra i popoli”, costruendo occasioni di incontro fra il mondo occidentale e islamico. Sono quasi 300 i membri che vi appartengono in Germania e in Europa.
Nel 2003 l’associazione è stata un partner importante per la mostra “Nel segno di Aldebaran – l’Islam e la scienza” organizzato dall’Ufficio cultura della Provincia Autonoma di Bolzano, in collaborazione con la agenzia LPS.

https://www.museum-fuenf-kontinente.de/veranst…/carpet-diem/

https://www.freunde-islamischer-kunst.de/ 

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"Sigmundsherberg 1915-1918” on tour a Padova

Trasferta padovana per La Fabbrica del Tempo / Die Zeitfabrik: il 7 giugno alle ore 18.00 il progetto “Sigmundsherberg 1915-1918” verrà presentato al Museo Storico della Terza Armata.
Nel campo di prigionia di Sigmundsherberg in Bassa Austria furono detenuti durante la Prima guerra mondiale anche numerosi soldati veneti; di alcuni di loro, originari di Padova, rimane il ricordo nel cimitero militare di quella cittadina.
Interverranno il direttore del Museo Storico della Terza Armata, Ten. Col. Massimo Beccati, il responsabile dell’Associazione Amici Museo Storico Terza Armata, Lgt. Giovanni Pio Santoro, lo storico Riccardo Pasqualin, il presidente de La Fabbrica del Tempo Tiziano Rosani, Ulrike Kindl, già docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e Fabio Montella, uno degli autori del libro.
Il patrocinio del Comune di Padova si affianca per l’occasione al sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige, della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige e dei Comuni di Bolzano e Merano, che hanno reso possibile la realizzazione del progetto.

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Ugo Dossi in Espace La Stanza

Ugo Dossi in Espace La Stanza

Mostra personale del celebre artista tedesco Ugo Dossi.

Vernissage venerdì 20.04.2018, ore 18.00 con introduzione di Arnold Tribus.

In occasione del 15° anniversario della propria costituzione Il Circolo Culturale La Stanza di via Orazio a Bolzano organizza una speciale serie di manifestazioni. Ugo Dossi e Kiddy Citny, due rappresentanti di spicco dell’arte contemporanea, tedesca ed internazionale saranno i protagonisti dei due eventi top della programmazione 2018.

Venerdì 20 aprile si terrà il vernissage della mostra di Ugo Dossi, che resterà aperta fino al 5 maggio 2018.

Ad Ugo Dossi farà seguito Kiddy Citny, musicista, artista figurativo e autodidatta tedesco, famoso soprattutto per essere stato uno dei “pittori del muro” di Berlino, assieme al francese Thierry Noir ed altri, il quale esporrà le sue opere all’Espace La Stanza dal 08.05 al 23.05.18.

“Con due tra i maggiori artisti contemporanei tedeschi siamo riusciti a portare a Bolzano degli eventi di livello internazionale. 5 settimane di arte top all’insegna della sigla B-M-B (Bolzano-Monaco-Berlino) negli spazi espositivi dell’ESPACE La Stanza di Bozano!“ Pietro Marangoni, presidente del Circolo Culturale La Stanza è felice di questo riuscito asse geografico.

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"The tree for the future" Rotary Club Bolzano Bozen

Il 18 aprile alle ore 18, in occasione della Giornata della Terra, il Rotary Club Bolzano-Bozen ha piantato al NOI Techpark di Bolzano una giovane quercia "The tree for the future".
A seguire visita del NOI Techpark e aperitivo rinforzato.

“The tree for the future” è il titolo dell’operazione di civic work che il Rotary Club Bolzano – Bozen ha inteso realizzare nella nostra città grazie alla disponibilità e alla stretta collaborazione del “NOI Techpark”.
Rispondendo all’appello del presidente internazionale del Rotary, l’australiano Ian Riselej che ha incentrato la sua annata sui temi della sostenibilità ambientale guardando al futuro dell’umanità, il presidente del RC Bolzano Pietro Marangoni ha inteso testimoniare questo impegno sociale con la scelta di piantare un albero in un luogo simbolico – quale è il NOI Techpark. Un luogo dove si progetta il futuro e dove le giovani generazioni sono i protagonisti di un ambizioso progetto. Così come la tipologia dell’albero che i rotariani della nostra città hanno inteso previlegiare: una quercia. Una pianta che simboleggia la forza e la volontà di futuro. Per molte civiltà del passato la quercia aveva un chiaro significato di sacralità. Era un albero di culto non solo per greci, romani, celti e molteplici altre civiltà nordiche cui attribuivano significati di elevatezza spirituale, robustezza, volontà, nobiltà, saggezza, perseveranza e longevità.
La quercia che è stata piantata a cura del Rotary club di Bolzano nel giardino d’ingresso del NOI il 18 aprile 2018 alle ore 18 in occasione delle celebrazioni della “Giornata mondiale della terra”, intende contribuire a dare forma al nostro futuro dove eccellenza della scienza e della ricerca si coniuga al meglio con la sostenibilità dell’ambiente e della natura.
“The tree for the future” vuole costituire solo una piccola, ma simbolica testimonianza dell’impegno profuso sia dal Rotary internazionale che del Rotary club bolzanino che opera nella nostra città dal 1950 a favore della crescita culturale e sociale e in particolare delle giovani generazioni. E per ribadirlo è stato scelto il Parco tecnologico bolzanino.
Un ringraziamento particolare spetta ai vertici del parco tecnologico dell’Alto Adige e in particolare al direttore Ulrich Stofner, all’ing. Martin Vallazza e all’arch. Claudio Lucchin.

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Apertura della chiesetta S.Martino a Campiglio

Apertura della chiesetta S.Martino a Campiglio

I Volontari del Touring Club Italiano riaprono la chiesetta di S. Martino a Campiglio
Sabato 31.03.2018 dalle 14.00 alle 16.00

Con l’arrivo della primavera riparte a Bolzano il progetto Aperti per Voi del Touring Club Italiano, nel segno dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
A partire dalla settimana di Pasqua la rete locale dei Volontari per il patrimonio culturale del Touring Club di Bolzano, in sinergia con la Parrocchia del Duomo e l’Azienda di Soggiorno di Bolzano, aprirà le porte della chiesetta di S. Martino a Campiglio (Kampill) per il quarto anno consecutivo. Si tratta della chiesetta trecentesca sormontata da un alto campanile che caratterizza il panorama di Bolzano nord lungo l’Autostrada del Brennero.


Per dare la possibilità di visitare la chiesa ad una più ampia fascia di pubblico, quest’anno S. Martino a Campiglio accoglierà i visitatori nella giornata di sabato, dalle 14.00 alle 16.00, dal 31 marzo fino ad ottobre (l’ultima apertura di ogni mese sarà curata dai volontari del Touring, mentre le altre saranno a cura dell’Azienda di Soggiorno). A questa apertura si affiancherà nei prossimi mesi quella consueta della chiesa di San Giovanni in Villa, attualmente sottoposta a lavori di restauro.


Un’occasione straordinaria per scoprire a San Martino un bellissimo ciclo di affreschi quattrocenteschi. Un gioiello dell’arte sudtirolese poco noto a causa della difficoltà di accesso alla chiesetta stretta tra l’A22 e la statale nei pressi dello stabilimento della Mila. Però il sabato, in virtù di un accordo che l’Azienda di Soggiorno ha stretto con il Comune/Provincia di Bolzano, sarà tolto il divieto di parcheggio sotto la chiesa durante le ore di apertura della stessa. Dallo scorso anno ai piedi della chiesa esiste la fermata dell’autobus 183.
Ad accogliere i visitatori sabato 31.03.2018 dalle 14.00 alle 16.00: la Console di Bolzano del Touring Club Italiano Laura Piovesan Schütz e la volontaria Marina Mascher.


L’ingresso è libero.
Per informazioni su queste iniziative e adesioni ai “Volontari per il patrimonio culturale” del Touring Club Italiano ci si può rivolgere allo 0471 979711.

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MERANO:

MERANO: "LUOGHI DEL MODERNO 1920-1950"

“Luoghi del Moderno – Klares Bauen 1920-1950”
Presentazione a Merano del libro de “La Fabbrica del Tempo” sull’architettura razionalista internazionale

Appuntamento a Merano mercoledì 7 febbraio alle ore 19.00 presso Merano Arte, via Portici 163, per la presentazione anche nella città del Passirio dell’ultima impresa editoriale, ma solo in ordine cronologico, de “La Fabbrica del Tempo”:

“Luoghi del Moderno – Klares Bauen 1920-1950”, coordinato da Tiziano Rosani assieme a Marina Mascher e Patrick Rina, con la supervisione di Ulrike Kindl, si avvale di contributi in lingua italiana e tedesca di esperti e docenti di atenei italiani ed esteri e costituisce un’ulteriore tappa del percorso dedicato al Razionalismo dalla Fabbrica del Tempo, che da anni sta approfondendo il tema dell’architettura del Movimento Moderno. Tale percorso, avviato con una serie di conferenze seguite poi nel 2015 da una mostra e un libro dedicati all’edilizia privata degli anni Trenta in ambito bolzanino con “Luoghi del Moderno” amplia lo sguardo all’Italia e all’Europa, analizzando le diramazioni e connessioni del Movimento Moderno nelle sue varie declinazioni.

“Luoghi del Moderno” indaga diverse sfaccettature dell’architettura d’ispirazione razionalista, cosi come fu coniugata in molte nazioni europee: le sue origini, il suo sviluppo e gli esiti molteplici, a testimonianza del fatto che il movimento è stato uno dei più rilevanti e densi di conseguenze del secolo scorso. In tal senso l’iniziativa può rappresentare anche un contributo d’idee alla riflessione in corso sull’architettura del Novecento nella realtà altoatesina/sudtirolese.
Il valore delle correnti stilistiche razionaliste viene oggi riconosciuto internazionalmente mentre in diversi Paesi europei ed extraeuropei è in atto un ampio lavoro di riscoperta degli architetti che ne furono protagonisti. E inoltre proprio nella capacita di conservare le tracce del passato e di riflettere su di esso che si riscontra la maturità di un territorio.
L'assenza di una prospettiva storica di lunga durata – è certamente più facile attribuire valore di bene culturale a un edificio risalente ad alcuni secoli fa che a un fabbricato moderno – non giova alla ricezione critica di un tale patrimonio. La sfida attuale risiede proprio nel promuovere una coscienza critica diffusa in particolare nei confronti delle modalità della conservazione e della tutela.
Agevolare e proseguire questo delicato ma importantissimo processo di indagine critica del passato, salvaguardare le testimonianze architettoniche anche per attenzione verso le generazioni che seguiranno: esattamente in quest’ottica si inscrive questa nuova iniziativa de La Fabbrica del Tempo.

I temi del libro

La rivoluzione del movimento moderno in architettura nacque come una fenice dalle ceneri di quell’antica Europa distrutta da quella che viene considerata la catastrofe primigenia del Novecento. Sobrietà, solidità e l’eleganza delle linee chiare: i profeti del razionalismo erano alla ricerca di modelli non solo per disegnare edifici moderni e funzionali, ma anche progettare un futuro migliore. L’estetica delle forme pure e lineari era considerata una sorta di faro luminoso per indicare la via verso una nuova società equa e giusta, la vera meta del sogno razionalista. Costruire nuovi spazi, sia pubblici che privati, all’insegna della chiarezza, per fare crescere un’umanità moralmente forte nella mente e nello spirito, capace di creare un ordine politico e sociale rinnovato fin dalle fondamenta – ecco i programmi di massima dei padri nobili del razionalismo internazionale, Le Corbusier (1887-1965) e Walter Gropius (1883-1969).
Il movimento dovette fare ben presto i conti con le nascenti ideologie di destra e di sinistra. Tutti i regimi totalitari si servirono delle idee funzionali e della bellezza intrinseca dei disegni architettonici a linee chiare, ma né il fascismo né la dittatura sovietica o riuscirono a cancellare il fascino del messaggio profondamente etico del movimento moderno.

Il volume della Fabbrica del Tempo riprende il dibattito sul ruolo del movimento moderno in architettura, ampliandone il discorso verso la dimensione europea del razionalismo, focalizzando però al contempo la discussione con maggior rilievo sul lato locale. Il volume è introdotto dai saggi programmatici sulla definizione di concetti come “funzionalismo” e “razionalismo”, oppure “cultura progettuale”. La parte centrale è dedicata alla rassegna dei movimenti del razionalismo internazionale, con contributi sul Bauhaus tedesco, su Svizzera, Francia e Austria, sull’ex URSS, sui Balcani, sul caso atipico dell’Inghilterra. Particolare attenzione è riservata al fenomeno dell’edilizia popolare degli anni Cinquanta e Sessanta, nata e cresciuta proprio seguendo gli insegnamenti del razionalismo funzionale. Viene posto anche il problema della tutela di quell’immenso patrimonio di “arte povera”. Un passo fuori dall’Europa porta quindi ad Asmara con i piani ed i progetti pensati per la sua pianificazione urbanistica.

A Ulrike Kindl (professoressa emerita presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia) è affidato l’articolo introduttivo del libro: “Luoghi del Moderno – Klares Bauen”; Ute Poerschke (Pennsylvania State University) con “Ringen um Worte, Klärung der Ideen: Rationalismus und Funktionalismus” chiarisce nel suo contributo la terminologia specifica; Federica Dal Falco (Università Roma La Sapienza – Dipartimento di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura) espone “Il design integrale del Razionalismo italiano”, visto come insieme di stili della cultura progettuale romana tra tradizione e modernità; Ulrike Kindl riprende la parola con un testo sul Bauhaus, indubbiamente la maggiore scuola razionalista fra le guerre, intitolato “Modell Bauhaus: Anspruch und Wirklichkeit einer Idee”; Harald Stühlinger (Fachhochschule Nordwestschweiz – Hochschule für Architektur, Bau und Geomatik) che con i tre contributi “Le Corbusier et al. – Der franzosische Beitrag zur architektonischen Moderne”; “Das Land der zwei „Modernen“: Funktionalistische Architektur im Österreich der Ersten Republik” und “Geburtshelfer der Moderne: Der schweizerische Beitrag zur funktionalistischen Architektur” pone particolare accento sugli sviluppi razionalistici in Francia, Austria e Svizzera; Alessandro De Magistris (Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) indaga le avanguardie e i razionalismi ne “Gli anni Venti in URSS ed Europa centrale”; Angelo Maggi (Università IUAV di Venezia) racconta le “Fragmented visions” del modernismo in Inghilterra e la sua veicolazione attraverso le riviste e l’editoria d’architettura; il team formato da Francesca Calace, Anna Bruna Menghini e Giuseppe Resta (Politecnico di Bari) tratta “Il razionalismo nei Balcani: il problema dell’identità architettonica in una complessa geografia culturale”; Silvia Malcovati (Fachhochschule Potsdam – Studiengang Entwurf und Städtebau) si concentra su “Il Razionalismo italiano e l’architettura della città”; Ute Poerschke (Pennsylvania State University) con il suo secondo contributo “Vom landschaftsorientierten Siedlungsbau zum Zeilenbau: Städtebau in der Weimarer Republik” pone ulteriore attenzione allo sviluppo del Razionalismo tedesco nel primo dopoguerra; Rainer Schützeichel (ETH Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo) sviluppa ulteriormente il tema col testo “Zeile um Zeile: Der Siegeszug einer Typologie im funktionalistischen Siedlungsbau der Zwischenkriegszeit”; Elio Trusiani (Università degli Studi di Camerino) porta quindi ad esempio “La pianificazione urbanistica di Asmara con relativi piani e progetti dal 1936 al 1941”; Paola Ascione (Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Architettura) ci parla dell’ “Updating e tutela del patrimonio moderno tramite un approccio “responsabile” alla riqualificazione di un quartiere d’autore non vincolato”; si torna infine in terra altoatesina/sudtirolese con il contributo di Waltraud Kofler Engl (Ufficio Beni architettonici e artistici della Provincia Autonoma di Bolzano) “Der Rationalismus und die Stadterweiterung des faschistischen Ventennio in Bozen”.

Ad arricchire il volume, prezioso materiale fotografico e documentario, messo a disposizione innanzitutto dagli autori, quindi da Ufficio Beni architettonici e artistici della Provincia Autonoma di Bolzano, Archivio Storico del Comune di Bolzano, Politecnico di Torino, Archivio privato Franco Tagliarini di Roma, Archivio Miori di Bolzano, dai fotografi Florian Castiglione, Stefan Olah, Stefano Topuntoli e Giovanni Fasanella, addetto culturale dell’ambasciata d’Italia ad Asmara (Eritrea).

Hanno appoggiato il progetto e concesso il logo le seguenti istituzioni: Università Roma La Sapienza – Dipartimento di Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura; Fachhochschule Nordwestschweiz – Hochschule für Architektur, Bau und Geomatik; Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani; Università IUAV di Venezia; Politecnico di Bari; Fachhochschule Potsdam – Studiengang Entwurf und Städtebau; Università degli Studi di Camerino; Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Architettura; Ufficio Beni architettonici e artistici della Provincia Autonoma di Bolzano.

La realizzazione del libro “Luoghi del Moderno – Klares Bauen 1920-1950” è stata resa possibile grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano – Ripartizione Cultura italiana, della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; dei Comuni di Bolzano e Merano, della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, nonché dell’albergo alla Torre/Siegler im Thurm e della ditta Martone di Merano e della casa d’aste Bozner Kunstauktionen di Bronzolo.

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